Non si tratta infatti di un Drive-In come la pop culture ce lo farebbe intendere, non è nemmeno quel tipo di Drive-In diventato ahinoi famoso per i tamponi da Covid-19. É l’idea avanzata dall’associazione “3M eventi” e supportata dal Comune di Cagliari che prevede di collocare fino ad un massimo di 24 food truck in una zona cittadina dove, previa prenotazione tramite app, ci si potrà recare in auto per ritirare il pranzo o la cena (rigorosamente prodotti tipici sardi).
Una ventata d’aria fresca per tutti gli operatori del settore street-food del cagliaritano, che possono tornare a lavorare rispettando le più recenti norme anti-Covid varate dal governo. Ma non solo.
In Italia, il paese della burocrazia lenta e dei mille problemi, ma anche il paese delle idee e delle soluzioni, il paese delle menti brillanti e delle menti artistiche, queste proposte portano con loro un “effetto domino” di progetti e soluzioni alternative: restando in ambito alimentare, abbiamo assistito in quest’ultimo anno alla trasformazione di alcuni ristoratori come i pionieri Chef Uliassi e il team di PizzAut, seguiti anche da Chef Vinciguerra che, armatisi di food truck, hanno adattato il loro lavoro alle norme anti-Covid per continuare a regalare profumi di normalità e di vita pre-Covid, ma anche medie e grandi imprese che si sono mosse verso l’allestimento di veicoli per poter offrire ai propri consumatori e clienti servizi sempre più “smart”, con l’occhio di riguardo verso le normative vigenti e verso la salute di tutti.
Come scrive il teologo Vito Mancuso “La via giusta è simile all’acqua che, adeguandosi a tutto, a tutto è adatta” e questo estratto sembra essere proprio dedicato a tutti coloro che la pandemia ha messo alla prova, a tutti coloro che combattono, che si adeguano e che continuano a fare quello che hanno sempre fatto, in modi diversi, ma con l’eccellenza di sempre che la nostra bella Italia ci ha marchiato a fuoco nel DNA.